L’imbuto di latta abbandonato

Dal ring alla scrittura attraverso il palcoscenico, un libro per ragazzi di Paolo Seganti. L'IMBUTO DI LATTA ABBANDONATO una favola per chi ha voglia di sognare tra realta' e fantasia.

DOMENICA 4 OTTOBRE 2009 - ORE 19 Campogalliano di Modena,
hall del Ristorante LA CA' DI MATT

All'incontro assieme all'autore, protagonista di performance di letture dal vivo, ci sara' l'attore Enrico Chicco Salimbeni. Luca Serio Bertolini sara' protagonista degli intermezzi musicali.

IL LIBRO
Paolo Seganti, "L'imbuto di latta abbandonato", illustratori N. Storai, L. Nuti, 2009, Masso delle Fate Editore, collana Impronte, pp.141, euro: 12,50. Eta' di lettura: dai 14 anni ai 99 anni.
In realta' il libro di Paolo Seganti, attore e padre di quattro figli, e' per lettori che amano scoprire favole stupefacenti e lasciarsi trasportare in un tempo indefinito.

La storia è toccante e commovente, è un invito a vedere al di là di ciò che ci mostrano gli occhi e di ciò che le orecchie ci fanno sentire. Raccontandoci il destino di una famiglia, l'autore ci spinge abilmente a considerare la natura, e più generalmente “le cose”, con un altro sguardo: quello del rispetto e della curiosità.

"Al contrario delle piante o del mare o del vento che hanno una voce propria, le cose, gli oggetti sono muti. Ma non per questo non possono comunicare. La maggior parte di noi non sa ascoltare, dà per scontato che i sensi, i sentimenti siano esclusivamente umani, concedendo con benevolenza qualche chance agli animali, ma le "cose" - oggetti inanimati - vengono considerate prive di qualsivoglia intento, eppure siamo fatti tutti della stessa materia: quella delle stelle. Non ci credete ? Per rendersene conto è necessario vedere con gli occhi della mente e ascoltare con il cuore."

Il pretesto: la storia di una famiglia (un bambino, un anziano, un osservatore) e di un luogo (uomini, piante, oggetti) attraverso epoche diverse; il messaggio: per decifrarlo bisogna piegarsi all'esigenza dell'autore: prendere tempo per osservare, analizzare, riflettere.

Ogni cosa ha la sua voce, la natura è come la musica, si muove con ritmi forse incomprensibili ai più, anche le cose sono vive, hanno le loro simpatie o antipatie.

Essenziale è avere una mente aperta, nessun essere, animato o inanimato, è superiore ad un altro. La vita – il tempo è solo un’illusione - è ovunque, nelle creature come nelle piante o nelle pietre. Chi parla realmente? L’autore, la sua esperienza, le sue riflessioni? Certo si legge tra le righe un’urgenza di esprimere, di fermare un’ispirazione, una suggestione, un impulso, che nasce dentro, un’idea che si associa a qualcosa di tangibile da fare come raccontare-scrivere una favola.

-Mi è sempre piaciuto ascoltare storie - svela Seganti - storie narrate, storie fantastiche e reali, storie vissute in un altra dimensione –.