LA REGOLA DI MIK

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Intervista di Vania Toni per INNOVA TALK

“Il più grande spreco nel mondo è la differenza tra ciò che siamo e ciò che potremmo diventare.”
Ben Herbster

Leggendo l’intervista che ho avuto il piacere di fare a Mik Cosentino, credo sarà evidente a tutti come sia fattibile il passaggio dalla frase di Herbster alla realizzazione pratica. Nel caso specifico, passando dal cloro delle piscine alla tastiera di un computer con un solo e costante obiettivo: migliorarsi senza sosta. Classe 1986, dopo avere dominato il panorama natatorio nazionale ed internazionale frantumando record italiani, l’ex nuotatore milanese che vive ormai da un anno a Dubai, ha appeso la cuffia al chiodo e si è reinventato con grande successo, aiutando migliaia di persone a credere di più in sé stesse e nelle proprie passioni, indicando loro il modo per trasformarle in una professione.

Un infortunio ha segnato lo spartiacque fra la vasca e il web. Ci racconti brevemente Mik e la sua tenacia fra le corsie?

«Nel momento dell’infortunio ho avuto la più normale delle reazioni: tanta rabbia per un percorso ricco di soddisfazioni ma che rischiava di volgere al termine nel peggiore dei modi. Il nuoto è stato per molti anni la mia vita, oltre che il mio lavoro, ed è difficile spiegare a parole il senso di adrenalina che si prova in acqua, nuotando tra le corsie, gareggiando contro altri campioni. È lì che ho imparato a dare sempre il massimo, ogni singolo istante».

Sei stato costretto a rinunciare ai Giochi Olimpici a causa di un infortunio e con grande delusione.La stessa delusione, però, è stata per te una molla, una spinta per iniziare un percorso che ha cambiato radicalmente la tua vita.

«Dover saltare le Olimpiadi è stato un colpo durissimo, ma anche un segnale di cambiamento che ha letteralmente rivoluzionato la mia vita in modo positivo. In molti momenti ho faticato a immaginare la mia vita senza il nuoto, ma le difficoltà economiche sempre più forti mi hanno convinto a intraprendere un’altra strada. L’esperienza mi ha insegnato che tutto accade per una ragione e non esistono avvenimenti inutili».

Immagino che il passaggio dall’agonismo sportivo al business non sia stato “immediato” e semplice. Qualcuno ti ha aiutato e accompagnato in questo percorso?

«Il periodo di transizione intercorso tra l’attività agonistica e l’affermazione come imprenditore digitale è stato indubbiamente tra i più delicati della mia vita. La mia fortuna è stata poter contare sul supporto incondizionato di mio fratello Gabbo, il nostro socio Pier Giuliante, Valentina, che l’anno scorso è diventata mia moglie, e i miei genitori che non solo non mi hanno mai ostacolato ma hanno reso tutto più facile grazie al loro aiuto. Sono stati loro a credere in me anche quando nessuno lo faceva».

L’attività agonistica è stata importante per la formazione e l’attitudine mentale combattiva e competitiva che ti contraddistingue anche nel business?

«Al nuoto mi sono sempre dedicato anima e corpo, sviluppando quella tenacia che ancora oggi mi guida in tutto ciò che faccio. Ho imparato a lavorare duramente prima di attendere i risultati, a non lasciarmi travolgere dalle avversità e a resistere sempre, migliorando in modo parallelo le mie competenze. Tutto questo bagaglio attitudinale è poi confluito nella mia professione di imprenditore digitale».

Mik Cosentino si occupa di un insieme di attività come la vendita di manuali formativi e libri, corsi online, lezioni in aula, eventi dal vivo, consulenze individuali.

Alla base di ogni tua attività credo che ci sia sempre la passione. Si può quindi trasformare la passione in un lavoro vero e proprio?

«La risposta è sì, ma la verità è che non esistono formule magiche o scorciatoie. Alcune passioni sono per caratteristiche potenzialmente più redditizie di altre, ma tutto può diventare profittevole se sviluppato con il giusto approccio. L’infobusiness è senza dubbio il miglior strumento per riuscirci, perché nessuna nicchia di mercato è esclusa e grazie alla potenza dell’online si possono raggiungere platee di persone numericamente enormi. Come tutto, però, richiede studio e applicazione continua per ottenere i risultati che si desiderano».

Sei riconosciuto come un vero e proprio personaggio pubblico, famosissimo sul web. Nonostante la notorietà e il successo raggiunto, continui a lavorare sulla tua formazione personale?

«Senza formazione costante non esiste alcuna possibilità di raggiungere il successo. Per garantire ai clienti di InfomarketingX un prodotto di altissima qualità continuo a lavorare su me stesso per perfezionarmi ogni giorno. La formazione è uno degli aspetti determinanti del mio lavoro e ci investo, ogni anno, centinaia di migliaia di euro».

Nel 2018 hai scritto un libro pubblicato da Mondadori “La bibbia dell’infobusiness”; Infobusiness, esattamente di cosa parliamo?

«Nel 2018 ho avuto questa grande opportunità: raccontare per il più autorevole editore italiano, Mondadori, la mia storia e il percorso dettagliato che mi ha portato a fatturare milioni di euro con InfomarketingX. Il mio libro è proprio incentrato sull’infobusiness, una disciplina nella quale si vendono a persone interessate informazioni in nostro possesso, il tutto sfruttando al massimo le potenzialità del digitale. Dove c’è un’esigenza di mercato, là c’è bisogno di infobusiness».

Il web, in un momento difficile come quello attuale, sembra godere di buona salute soprattutto per chi è in grado di proporre idee innovative e sapere cogliere le tante opportunità per il mondo virtuale può offrire. I tuoi corsi possono essere accattivanti e seguiti da tutti o c’è un target di riferimento?

«I miei programmi formativi si rivolgono davvero a chiunque. Dall’imprenditore o libero professionista che vuole attrarre clienti in maniera prevedibile digitalizzando il proprio business, fino al lavoratore dipendente in cerca di guadagni extra o di una nuova vita lontana dal posto fisso. InfomarketingX è adatto a tutti, ma a una condizione ben precisa: essere consapevoli che senza impegno e sacrificio non esistono risultati».

Un’ultima domanda, riassumendo Mik Cosentino in tre aggettivi?

«Tenace, ottimista, determinato».